
Come realizzare i buoni propositi aziendali: basta metterli solo su carta per trasformarli in risultati?
Sei alla continua ricerca di qualcuno che ti indichi come realizzare i buoni propositi aziendali? Continua nella lettura proverò a schiarirti le idee.
A “proposito” di come realizzare i buoni propositi… Ho passato queste vacanze in compagnia di molti amici, imprenditori più o meno famosi e più trascorrevo tempo con loro, più mi rendevo conto che ci sono delle azioni comuni che bloccano i risultati quando si parla di obiettivi.
Eravamo a fine anno e quindi siamo passati in rassegna ai classici buoni propositi per l’anno nuovo.
Fuori pioveva e non avevamo di meglio da fare purtroppo.
Dico così perché non basta avere dei buoni propositi – chi è che non li ha dopotutto – e non basta nemmeno scriverli su un pezzo di carta e guardarli tutte le sere per portarli a termine.
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Come realizzare i buoni propositi aziendali? Occhio ai fuffacoach
Molti fuffacoach passano il tempo a riciclare questo concetto prendendo come testimonianza la storia di Jim Carrey, il famoso attore.
La storia vuole che Jim nel 1990 – senza un soldo e totalmente sconosciuto – decise di scrivere un assegno intestato a sé stesso da 10 milioni di dollari per “servizi da attore” intestato per il giorno del ringraziamento del 1995.
Ogni sera prima di andare a dormire apriva il portafoglio, guardava l’assegno e lo rimetteva di nuovo dentro nella speranza di ottenere quella cifra.
Poco prima di quella data Jim Carrey ottenne quei 10 milioni di dollari recitando in “Scemo e più scemo”.
Ok, la storia ha un lieto fine e ci piace pensare che sia tutto merito “della legge dell’attrazione”, ma non è così semplice come lo dipingono i business coach.
Non basta volere qualcosa per ottenerla
Non basta scrivere su un pezzo di carta la cifra che vuoi ottenere, metterlo dentro il portafoglio e guardarlo tutte le sere prima di andare a dormire.
Se fosse così semplice tutte le persone dopo Jim Carrey, ispirate dalla sua storia, dovrebbero essere ricche sfondate, felici e soddisfatte della propria vita. Magari con un unicorno in giardino, vicino alla Ferrari che non possono permettersi, dietro la piscina che non hanno. Se fosse così semplice io sarei disoccupata.
Tutti i fuffacoach che ho conosciuto sapevano a memoria questa storia e la spacciavano come droga subliminale ai loro clienti; sono stati scritti centinaia di libri sull’argomento: ogni volta che ne leggevo uno mancava qualcosa.
Non dico che non sia avvenuta davvero, dico solo che è troppo semplice raccontarla così.
Io mi sveglio un giorno, scrivo un assegno da 1 miliardo di euro, me lo intesto per il 2022 e lo guardo tutte le sere per 5 anni finché un giorno non arriva magicamente la cifra dentro il mio conto in banca.
Certo che Jim Carrey, visto che c’era, avrebbe potuto mettere qualche zero in più.
Da questa storia possiamo imparare due cose su come realizzare i buoni propositi.
- Conoscere il “prima” e il “dopo” di un avvenimento non ci racconta nessuna verità a riguardo;
- Diffida da tutte le persone che te la raccontano per venderti il segreto di come realizzare i buoni propositi, anche perché, dovrebbero essere già milionarie da tempo e non avrebbero bisogno di averti come cliente.
La storiella di Jim Carrey: il pezzo mancante
Ripeto, io non sto dicendo che questo fatto non sia accaduto veramente, anzi ne sono assolutamente sicura, ma manca il pezzo nel mezzo. Ad esempio, prima di “Scemo e più Scemo” Jim Carrey aveva recitato in altri due film: The Mask e Ace Ventura. All’inizio la critica, soprattutto per Ace Ventura, aveva accolto piuttosto negativamente la prestazione di Jim giudicando addirittura il film come “il peggiore dell’anno”. Poi, come i fatti ci hanno dimostrato, entrambi i film hanno avuto un successo indiscusso anche all’estero portando a Jim Carrey una fama fuori dal comune e diversi milioni di dollari.
È stato merito dell’assegno? Sicuramente il merito è dato dal fatto che lui per primo ci ha creduto.
Sicuramente è stato merito suo, merito della sua tenacia, della sua bravura come attore e come comico, merito degli sceneggiatori, dei produttori, dei costumisti e di diverse centinaia di altre persone che hanno contribuito al successo di quei film.
L’ assegno che guardi tutte le sere è più affascinante di “farsi il culo lavorando con un metodo tutti i giorni – domeniche e vacanze incluse – come un automa fino ad arrivare al proprio obiettivo”.
La favola è sempre più bella della realtà: è più affascinante una bacchetta magica.
Siamo cresciuti con questa cultura perché vivere il sogno è molto più bello che lottare tutti i giorni per costruirlo.
Ha più impatto, anche mediatico, “sognare” i numeri della lotteria e vincere 10 milioni di euro piuttosto che lavorare instancabilmente per arrivare a 1 miliardo.
È più seducente una pillola dimagrante che un abbonamento in palestra.
Tutti sognano di venire morsi da un ragno radioattivo e sviluppare super poteri piuttosto che allenarsi duramente finché non si arriva a quel livello.
I film ci hanno fatto sognare, sperando che un giorno possa accadere anche a noi; personalmente io non condanno i film, a chiunque piace sognare, io sono per prima una sognatrice….
….. ma una sognatrice all’azione!
Allora… come realizzare i buoni propostiti?
Ok, l’articolo promette nel titolo di spiegare come realizzare i buoni propositi aziendali. Se hai letto fin qui hai già sicuramente capito che sarebbe folle pensare di raccontartelo in poche righe.
“Se non hai ancora raggiunto i tuoi propositi è perché nessuno ti ha insegnato come farlo!
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A presto!